60 seconds with T78

Written by on 21 January 2023

 

Lo scorso anno l’inno techno ‘Good’ di Marco V ha compiuto vent’anni. Il dj e producer italiano T78 (all’anagrafe Manuele Tessarollo) ha celebrato questo anniversario con un suo remix. Un lavoro che conferma che cosa significhi la techno per T78 e la sua grande attenzione per la qualità e l’energia musicale delle sue produzioni. Conosciamolo meglio con le sue risposte in 60 secondi.

 

 

Il primo disco che hai comprato?
Dobbiamo risalire al 1984: la compilation italo disco ‘Masterpiece’. Subito dopo, il giorno stesso, comprai un album dei Duran Duran.

I tuoi idoli quando eri agli inizi?
I j di Radio Italia Network – e qua siamo passati agli anni novanta –  in particolare Ricci Dj e Mister Marvin. Poi ho avuto altri idoli, mai i primi in assoluto sono stati loro due.

Se non fossi diventato dj adesso saresti…
Ho sempre e soltanto voluto lavorare in ambito musicale. Se non fossi diventato un dj, adesso sarei un produttore a tempo pieno. Impossibile che io concepisca la mia vita senza la musica.

Che lavori hai fatto prima di diventare un dj e un producer a tempo pieno?
Elettricista, carpentiere, poi dal 1995 al 2001 ho lavorato in fabbrica, prima di diventare un dj full time.

La cosa più pazza che hai fatto con i primi soldi guadagnati con la musica?
La prima volta che ho preso un cachet decente per una serata ho comprato un sofà che è ancora nel mio studio.

La tua serie tv preferita?
Non ho molto tempo per le serie tv, ma a volte le scarico e me le vedo in aereo. Di recente ho visto 1899 e Cobra Kai, spin off del film Karate Kid, che mi ricorda la mia gioventù; dopo averla vista, sono subito corso ad iscrivermi ad una scuola di karate!

Il tuo rapporto con i social?
Quando sono partito con il progetto T78, ho subito pensato di dedicare parte del mio tempo ai social media in maniera perlopiù scherzosa, talvolta in modo più serio. Ho iniziato a presentare le mie tracce come una commedia o con sketch divertenti; in un primo momento un 40enne come me si è trovato un po’ a disagio nel trovare le giuste modalità di comunicazione, ma adesso è tutto ok. E sono sempre alla ricerca di nuove idee per promuovere me stesso e quello che faccio.

I tuoi hobby?
Ho una vita molto piena. Ho tre figli e quando sono a casa sto con loro o vado in studio a fare musica. Posso dire che per me la musica è un hobby che diventato il mio lavoro.

Che cosa suggerisci ai giovani che vogliono diventare dj e producer?
Per me tutto è successo producendo musica: le mie tracce sono diventate brani di successo e così hanno iniziato a chiamarmi come dj. Quindi suggerisco ai giovani di prendersi un sequencer e iniziare a fare musica, senza mai mollare, senza mai arrendersi né scoraggiarsi. Questo è quello che ho fatto per più di vent’anni, tutto è partito grazie alle mie produzioni.

Un errore che non rifaresti?
Nella musica non esistono errori, o meglio ogni errore serve a crescere e a migliorarsi. Al di fuori della musica, mi è capitato di buttare via soldi in cattivi investimenti: mi è servito per capire che si è bravi in qualcosa, non si è per forza bravi anche nel fare altro.

La scelta migliore della tua vita?
Aver lasciato il mio lavoro, dopo sei anni, per dedicarmi al 100% alle produzioni. Ho sentito che era il momento giusto per farlo, ero pronto a qualsiasi sacrificio per raggiungere i miei obbiettivi. Dopo due anni, suonavo nel Nord Europa grazie alla mia musica.


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